Intervista a Hélène Chaperon, mindfulness trainer e life & career coach

Hélène Chaperon, mindfulness trainer e life & career coach, presentati a chi ci segue.

Mi chiamo Hélène, sono francese d’origine ma vivo in Italia da 16 anni. Ho quarant’anni, parlo 4 lingue, e prima di diventare coach sono stata marketing manager per quasi tutta la mia carriera professionale. Ho un anima nerd, mi piace leggere, fare i giochi da tavola e mi diverte scambiare meme con i miei amici. Amo particolarmente i gatti, la musica metal e anni 90, il ramen e ovviamente il caffè! 

Definisci in una frase il tuo rapporto con il caffè

Mi definisco una Coffee Lover! Per me il caffè è sinonimo di pace, di un momento per me. Uno dei motivi per cui mi piace alzarmi presto, sia in settimana che il weekend, è per avere il tempo di godermi la colazione e di bere il caffè nella mia tazzona in stile Friends al Central Perk. 

Quando viaggio all’estero, una tappa fondamentale è prendere un caffè al bar, sia per assaggiare un nuovo sapore che per immergermi nella vita quotidiana dei locali. Sono momenti che ricordo con grande emozione quando riguardo le foto di quegli istanti.  

Raccontaci del tuo attuale progetto lavorativo, cosa stai facendo e cosa pensi di fare nel prossimo futuro

Sono una Mindful Coach, ovvero uso sia tecniche di mindfulness che di coaching per aiutare chi si rivolge a me per intraprendere un percorso di accompagnamento al cambiamento. Nel concreto, insegno a meditare in un modo che puoi riprodurre a casa senza troppa fatica. Questo ti permette di prenderti un momento per te, cosa fondamentale nel contesto attuale, caotico e frenetico. Attraverso il coaching, aiuto le persone a raggiungere i loro obiettivi tramite un piano d’azione chiaro e realizzabile. 

In questo preciso momento sto creando un mio programma per aiutare donne manager che - per farla breve - si sentono fuori posto e di conseguenza stressate (storia della mia vita ahah). In futuro vorrei creare nuovi workshop olistici, che uniscono varie discipline per divulgare il potere della consapevolezza e dell’ascolto. 

Quando è stato il tuo primo approccio con la mindfulness e quali sono le esperienze che ti hanno portato fino a qui.

Ho conosciuto la mindfulness durante un percorso di psicoterapia anni fa ed è stato un cambiamento profondo nella mia vita. Imparare a vivere il momento presente senza giudizio ma con apertura mentale, imparare a meditare e imparare a vedere ciò che accade con una prospettiva diversa, mi ha in qualche modo “guarita”. 

Dopo intensi periodi di riflessione su cosa volevo fare della mia vita, ho capito che la mia mission era aiutare gli altri a trovare la loro strada in mezzo a questa società pressante, accompagnarli a raggiungere il loro obiettivo, con il loro ritmo e le loro esigenze. 

Ho smesso di lavorare in azienda per tornare a studiare e diplomarmi, così da poter creare questa nuova professione in linea con me stessa.

Secondo te, cosa rende interessante il rapporto tra mindfulness e caffè.

Per me, entrambi sono mezzi per ricollegarmi con il qui e ora, offrendomi una pausa dal flusso incessante di preoccupazioni che tutti conosciamo fin troppo bene. Il momento del caffè è spesso un'occasione di meditare in modo informale. Utilizzo tutte le sensazioni legate al caffè (udito, vista, olfatto, tatto, gusto) per ancorarmi al presente. 

Nel silenzio, mi concentro su ciò che il caffè mi offre e osservo ciò che si presenta. Mentre sono concentrata su queste sensazioni, l’attenzione è qui, non altrove, non sto pensando a quale risposta dare all'ultima mail ricevuta… 

Penso che la preparazione e la degustazione del caffè sia uno strumento potente per essere “mindful”, cioè presente e consapevole. 

Ora raccontaci un po’ di te, chi è Hélène e cosa ti piace fare nella vita.

Mi piace essere felice! Anche se ci sono giornate "no" che capitano a tutti, ho imparato che vivere nel momento presente e praticare regolarmente la gratitudine mi aiuta a mitigare l'effetto negativo che potrebbero avere su di me. 

La felicità è diventata la mia bussola, e ho imparato - non senza difficoltà - a seguirla soprattutto negli ultimi anni. 

Mi piace molto essere in contatto con la natura, che siano animali, piante, montagne, fiumi o mare. Mi fa sentire autentica e parte di un tutto.

Pensando al caffè Specialty in Italia, come vedi la situazione attuale e come vedi il futuro?

Nutro molta speranza che il consumo del caffè diventi sempre di più consapevole e sostenibile, specialmente di fronte alle sfide climatiche che stiamo affrontando e considerando l'impatto significativo dell'agricoltura intensiva del caffè. 

Almeno a Milano, ho visto qualcosa muoversi in questa direzione e ne sono molto felice. 

Spero davvero che le persone si rendano conto di quanto ogni piccolo gesto, come l'acquisto di caffè in modo più rispettoso dell'ambiente e delle comunità che lo coltiva, possa fare una grande differenza.

Ora chiudiamo con la frase che ti identifica meglio.

Questa è difficile! Mi piace particolarmente questa frase del filosofo greco Eraclito “L’unica costante è il cambiamento”. 

Penso che cercare di mantenere lo status quo a tutti i costi porti solo a una sofferenza inutile. Io abbraccio il cambiamento, lo cerco e lo celebro. 

Ho capito che non si smette mai di imparare, ancora oggi sto imparando, sia come libera professionista che a livello personale, sto ancora imparando su di me e sulla mia evoluzione. Trovo questa scoperta continua affascinante.